Vieni, ti mostrerò la Promessa Sposa

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Riflessione di don Matteo


 Una Parola mi affascina ad un anno di distanza dall’arrivo in Valceresio. È l’invito che viene rivolto a Giovanni, al capitole 21 del libro dell’Apocalisse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell'Agnello». 
Ecco, penso di far mio questo invito e ho vissuto un po’ così questo primo anno in mezzo a voi. Un anno dove gli incontri sono stati parecchi, un anno per girare in lungo e in largo la nostra Valle, ma soprattutto un anno durante il quale rimanere stupito per la visione di questa “promessa Sposa”. È vero che nell’Apocalisse la “Promessa Sposa” è la Chiesa Celeste, definita infatti come “la città santa, Gerusalemme …”. Ma anche questa nostra Chiesa Particolare, queste nostre Comunità così vicine a noi, nelle quali siamo immersi e delle quali facciamo parte, hanno tratti in comune con questa “Promessa Sposa”. Si, perché non esiste Chiesa universale e Chiesa celeste, senza le chiese particolari, certo segnate dal limite, dalla fragilità, anche da qualche ruga e da qualche ferita … ma non per questo prive di doni stupendi. 
Una Chiesa, viene detto, «risplen-dente della gloria di Dio.» Nella nostra Chiesa è presente la Gloria di Dio e si manifesta! A me è dato di intravedere maggiormente i frutti presenti tra i giovani, ma certamente questi si scorgono anche tra gli adulti e gli anziani … È presente la Gloria di Dio, cioè il suo operare attraverso di noi e non mancano fratelli e sorelle che, attraverso le loro scelte di vita e il loro stile, fanno trasparire questa “Gloria di Dio”. 
Segni della Gloria di Dio sono gli oltre 250 animatori che durante la scorsa estate, con la loro presenza e il loro impegno, hanno permesso di accogliere negli oratori della valle quasi 1500 bambini, offrendo loro momenti di gioco, di divertimento, di formazione e di preghiera. 
Segno della Gloria di Dio sono gli oltre 80 educatori del nostro decanato, giovani che hanno detto sì alla chiamata a mettersi a servizio della crescita umana e cristiana dei ragazzi delle medie e delle superiori e che per 3 settimane si sono ritrovati il lunedì sera per formarsi loro, in modo da poter formare chi è loro affidato. Segno della Gloria di Dio sono le numerosissime catechiste che in tutte le parrocchie cercano di educare alla fede i più piccoli e di accompagnare le loro famiglie … potremmo andare avanti a lungo … con quanti svolgono encomiabili servizi all’interno delle nostre comunità.
«L’Apocalisse continua descrivendo la promessa Sposa affermando che «Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino». 
Anche nelle nostre comunità sono presenti “gemme preziosissime” … penso a quanti con serietà si stanno interrogando sulla loro vocazione e quanti sparsi in Italia e nel mondo cercano di annunciare il Vangelo… abbiamo giovani e adulti tra i Francescani Cappuccini, i Frati Minori e i Carmelitani, abbiamo giovani tra le Alcantarine e le Sorelle del Signore, tra le Trappiste di Vitorchiano e nelle Apostole della Vita Interiore, oltre che nelle Carmelitane. Abbiamo missionari in diverse parti del mondo e sacerdoti in diverse parrocchie della Diocesi. Ma poi non mancano figure mirabili di vita famigliare e coppie di fidanzati che stanno frequentando percorsi impegnativi e belli di accompagnamento verso il matrimonio. Ci sono giovani coppie che si spendono per preparare altri al matrimonio e altre che si prendono cura della formazione dei futuri preti collaborando con il seminario. 
Viene detto che questa Sposa, come una città, «È cinta da grandi e alte mura con dodici porte»: è cioè sicura e nello stesso tempo accessibile a chi arriva ad incontrare questa città… e come non pensare a quanti in decanato si prendono cura delle marginalità, delle povertà, delle solitudini … penso alla Caritas e alla San Vincenzo, ma anche alle innumerevoli realtà associative e di cooperative che operano in questi ambiti.
Infine, la promessa sposa, ha mura che poggiano su grandi basamenti… sono segno di quella fede salda che sostiene le nostre comunità, penso quelle testimonianze di fedeltà matrimoniale e ministeriale che superano il tempo, e i decenni. Penso a quella fede vissuta e testimoniata con tenacia dagli anziani. Penso a quel tesoro che nella storia si è tramandato, arricchendosi e accrescendosi sempre di più fino ad arrivare ai giorni nostri.
Si, girando per la Valceresio e anche per le nostre comunità, se si fa attenzione, si trova un gran ben di Dio! Impariamo a riconoscerlo e a indicarcelo a vicenda: ci aiuterà a vincere il pessimismo e la stanchezza che, a volte, rischiano di soffocare le nostre comunità.

don Matteo 
 

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